MIGNON

A proposito di Mignon


Molti lettori hanno chiesto, dopo avere ammirato e apprezzata Mignon, ulteriori informazioni sul restauro e sul progetto di quella che forse è l’unica imbarcazione 7 mt SI in Italia.
La storia alla fine appare come una favola ma il percorso non è stato così semplice.
Vi illustriamo le fasi salienti della “demolizione cosciente e controllata” perché il primo lavoro importante è stato…distruttivo, da arrivare al dubbio se conveniva farne legna da ardere come hanno scritto i due fautori del restauro. Ma Mignon poi ha ripagato alla grande la fiducia che è stata data dai due “ragazzi”.

 


Mignon appena arrivata, dopo l’incauto acquisto, nel capannone a Monza.

 

E quando subito dopo viene spogliata, sbucciata, dal rivestimento di vetroresina che gli ha consentito di camuffare guai ben più profondi.

 


La poppa è completamente distrutta dal marcimento e dalla cattiva manutenzione e di lato la poppa ricostruita.

 


I madieri di ferro forgiato che tengono anche il bulbo sono stati quasi completamente distrutti e si sostituiscono con i nuovi in acciaio inox.
In sostanza la tecnica “meccanica” del progetto di Johan Anker del 1912 viene ripetuta con il cambio del materiale. I dubbi sono ormai alle spalle e seppure lentamente il lavoro comincia a vedersi e a entusiasmare.

 


Il dritto di prua, in quercia sagomata era composto di due pezzi. Diligentemente viene tracciato per terra il pezzo mancante e la ferrammenta deteriorata.

 


Nella foto il vecchio e nuovo dritto fatto in lamellare.


La prua di Mignon priva del dritto di prua e tenuta insieme da due fasce perché non si apra ulteriormente.

 

 


Anche il dritto di poppa,è completamente rifatto e incollato.

 


Il legno del bordo superiore è privo di consistenza e la chiodagione corrosa ha contribuito a peggiorare ulteriormente lo stato di abbandono. Si vede bene l’intervento del nuovo madiere di acciaio e i nuovi flessibili di acacia con i chiodi di rame e i “ribattini”.

 


Ora anche il bordo superiore con i primi tre bagli e l’allineamento dell’asse timone sono stati posizionati a regola d’arte.
La poppa è pronta. L’innesto delle nuovi parti risulta armonico.

 

 


Mignon è stata ricostruita e ora ha ricevuto anche la prima fase della stuccatura finale. Da ora in avanti i lavori diventano comprensibili e facili.

 


Mignon è pronta, viene armata in secco per provare le manovre.

 


Mignon pronta per il varo. Sono trascorsi quasi quattro anni.

 


Mignon che si crogiola al sole e riceve ancora qualche immancabile attenzione poi finalmente ancora con le ali aperte al vento.


La ditta CECCHI GUSTAVO & C. ha fornito tutti i materiali epossidici, stucchi, sottofondi, antivegetativo, smalti e vernici e seguito passo passo l’inizio, il prosequio e il completamento dei lavori. Tutto questo si concretizzava perché all'ordine di materiale seguiva un colloquio telefonico per risintonizzarsi e prendere atto dei lavori compiuti e quello che restava ancora da fare. Così fino al varo e poi… le prime felici uscite. Tutto giusto. Che soddisfazione!
Questo sottile legame è nella filosofia commerciale della CECCHI GUSTAVO & C. e lo dimosta anche un depliant ricchissimo di notizie e di sistemi di lavorazione che viene pubblicato annualmente e giunto con l’edizione di questo 2004 a 20 anni. Anche il sito della CECCHI GUSTAVO & C.è un punto di riferimento per molti addetti alla nautica e riporta i lavori di tante altre barche che più o meno grandi di MIGNON a vela o motore testimoniano il felice stato di avanzamento della costruzione o del loro restauro.

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Mignon è un 7 metri S.I. classe 1912 firmato Anker & Jensen

ARTE NAVALE n°25 - agosto/settembre 2004 con copertina dedicata a Mignon e servizio interno

ed in

ARTE NAVALE n°29 - aprile/maggio 2005 con il diario del restauro di Mignon