E' uscito il nuovo libretto 2005!

 

pieno di indicazioni e suggerimenti di varie tipologie di lavorazione ed intervento su imbarcazioni in legno, in vetroresina, ect., riparazione, manutenzione, ristrutturazione, impiego dei prodotti.

Il libretto verrà allegato nei prossimi mesi alla rivista

BOLINA E VELA E MOTORE

download libretto 2005.pdf (7,1 MB)

dall'introduzione...

LA NOSTRA BELLA BARCA...

Quello che rende ancora più bello un progetto, oltre all’esecuzione del cantiere, sono i mille particolari e accorgimenti funzionali.
Spesso, nell’acquisto di un usato, sono sottolineate dal proprietario (ancora per poco) le modifiche apportate.
Anche le barche più grandi, potete esserne certi, hanno bisogno di questa continua focalizzazione e si può dire che una barca, di dimensioni così importanti, va bene.. perché il personale di bordo è bravo a sopperire ai problemi con l’esperienza.
Diciamolo francamente, ci sono anche dei motivi contingenti, perché le nuove costruzioni non si fanno con lo stampino e sono sempre un pò in ritardo.
Nelle barche più “umane” siamo noi a tirare qualche “porca miseria” quando ci accorgiamo per esempio che l’acqua di sentina ristagna, o che il supporto di un accessorio ha delle viti messe sulla “pelle” e avvitate nel vuoto o che la vernice o la resina stanno dando dei problemi. Peccati di gioventù? Non è sempre così. Molti dei nostri prodotti sono omologati RINA perché la Vostra fiducia è importantissima e non ci devono essere scuse.
Per questi e tanti altri motivi, non è scontato che una barca grande sia sempre una gran bella barca. Noi siamo dalla parte della vostra “Lei”per raggiungere quel livello ottimale che desiderate e che è giusto avere perché la propria barca è naturalmente la più importante. Lo sanno in molti e la dimostrazione dei lavori fatti e della soddisfazione dei Clienti si vede anche nel nostro sito www.cecchi.it.
Siamo sempre vicino a te e se hai difficoltà a reperire i nostri prodotti ti offriamo il servizio di consegna a domicilio, con la possibilità di accedere a tutta la linea anche per pezzi singoli.
Se passi da qui vicino fermati. Sarai nostro ospite e parleremo di barche, di mare, di lavori davanti a un caffè, un gelato o un piatto di pesce. .


Buon lavoro

RIFERIMENTI PRINCIPALI del nuovo libretto 2005

cliccare sui link per accedere ai testi

Prima di cominciare pag. 2

La barca di vetroresina pag.3
Siamo a conoscenza da tempo delle “bolle” della nostra carena, le abbiamo evidenziate al momento dell’acquisto dell’usato, trattando energicamente il prezzo. Da qualche tempo ci stiamo portando dietro questo pensiero e spiritualmente e mentalmente piano piano siamo giunti alla convinzione del lavoro che ci aspetta. Abbiamo fatto seguire anche una prassi tecnica da eseguire per ottenere il migliore risultato.
Anche quando in barca tutti si divertono ogni tanto a noi affiora alla memoria questo “tarlo” della riparazione da fare. Questo ritardo ci sembra un torto alla nostra “bella”. Ora dobbiamo ripararla e abbiamo deciso che per la prossima navigazione la carena sarà come deve essere. L’osmosi, a parte il pensiero perché riguarda la nostra carena (la carena della barca… è pur sempre nostra… in senso assoluto) non ne ha mai pregiudicato la disponibilità e in moltissimi casi neppure la sicurezza; ma è un martirio sapere delle bolle e avere spettatori e commenti pesanti di “radio-banchina”, quando “ammirano” il nostro problema, durante il carenaggio. E poi onestamente vogliamo che sia finalmente a posto perché la nostra barca quando sarà “rifatta” sarà più levigata e più veloce di prima e al successivo carenaggio non avremo neppure un attimo di incertezza perché appena tolta dall’acqua potremo ammirare tutta la sua bellezza e la qualità del buon lavoro eseguito.
Nel caso ci si affidi a Operatori del settore è comunque sempre consigliabile essere coscienti dei lavori e delle metodologie che vengono applicate e seguire il progredire dell’intervento. Controllate passo passo, e se questa scheda antiosmosi a.p.p., vi piace, che sia perfettamente rispettata perché siamo sempre con te… dalla parte della tua barca.
Allora partiamo!

SCHEDA ANTIOSMOSI pag.3

1) applicazione del nuovo rivestimento per la riparazione dell'osmosi pag.5
2) considerazioni sulla riparazione e stuccatura pag. 6
3) cos'é l'osmosi e come si manifesta pag. 7
4) protezione dello scafo e pulizia pag. 8
5) preparazione della superficie pag. 9
6) Perché si deve lavare la carena anche prima del trattamento pag. 9
7) Considerazioni sulla protezione preventiva antiosmosi pag. 10

Le bolle sulla vetroresina pag.10
Queste due foto possonoessere anche drammatiche. La prima mostra chiaramente che durante la sabbiatura l’operatoreha sfondato la nostra amatissima barca. La seconda due belle e profonde abrasioni fatte con la moletta per levare di mezzo le bolle dell’osmosi. Il primo caso che sembra più estremo in sostanza abbiamo solo il problema di creare un appoggio sotto e riparare usando C-Systems 10 10 CFS il tessuto e successivamente mettere anche le Microfibre Minerali per fare la stuccatura strutturale prima di usare il Microfiller Powder per lisciare perfettamente. Un lavoro importante ma con una media manualità sicuro, affidabile per sempre. Nel secondo caso per le due “frittelle” basta una stuccatura con C-Systems 10 10 CFS più le microfibre minerali sembra molto più facile perché abbiamo un punto di appoggio. Noi che abbiamo controllato da vicino la barca abbiamo misurato con lo strumento un alto tasso di umidità in quel punto e nella zona circostante per cui se non il prossimo anno quello successivo il lavoro sarà da rifare e questa zona, come le altre parti della carena non sono assolutamente a posto. Lo dimostra anche il fatto che questo lavoro è già stato fatto varie volte.

Il compensato pag.11
Osservate questi due tipi di compensato dello stesso spessore: il primo omologato WBP provenienza estero e l’altro di produzione nazionale omologatoWBP e RINA. Naturalmente il costo del primo è circa, a parità di spessore, la metà del secondo il che vuol dire che quando si compra per duemila euro di compensato con l’altro tipo si spende il doppio il che è tutto dire, c’è una bella differenza. Il primo tipo ha le facce esterne estremamente sottili (poca barriera all’umidità superficiale), quelle interne di maggiore spessore e… porose (grande capacità di assorbimento dell’acqua). L’altro tipo, quello nazionale, i fogli esterni di buon spessore (barriera più efficace all’umidità superficiale) quelli interni di spessore analoghi a quelli esterni perchè lo stesso spessore è diviso quasi perfettamente insieme a quello centrale. La quantità di colla, simile alla nostra COLLA ROSSA, crea una barriera più efficace anche all’intemperie e agli stress perche impregna in maniera più omogena i fogli che formano il compensato.
Quando poi si vanno a fare i conti ci si accorge che il costo dei materiali nella costruzione, riparazione, modifica, trasformazione della nostra barca, rispetto al costo della mano d’opera è in percentuale minima e anche il maggiore costo del compensato come in questo caso diventa risibile perché a parità di resistenza il compensato nazionale WBP e omologato RINA potrà essere di spessore inferiore (quindi di pari peso) ed è, senza dubbio, più stabile dimensionalmente, più resistente e non soggetto a critiche.

Perché non si deve diluire il 10 10 CFS pag. 11

La barca di legno pag. 12
Come mantenere, riparare, proteggere, irrobustire, modificare la barca in legno sfatando luoghi e pregiudizi comuni, per non avere più problemi o risolverli una volte per sempre e… navigare invece che lavorare. Proprio così.
L’aspetto di maggiore interesse delle costruzioni in legno è il parco barche, molto vasto, dove ci sono capolavori e pezzi unici del passato che hanno mantenuto integra la loro robustezza e ancora oggi affrontano navigazioni impegnative sia in regata che nei trasferimenti oceanici. Ma c’è anche la nostra barca che ci accompagna in ogni momento della giornata e che ha bisogno delle nostre cure. E ci sono barche, più o meno abbandonate, come i cani senza padrone, che anche loro cercano una carezza fatta di trucioli, tavole nuove, resina epossidica e un po’ di cultura per ritornare a solcare le alte onde e spiegare al vento tutte le vele. Voi e noi possiamo farlo insieme. Qui vogliamo ancora una volta sottolineare passo passo gli interventi giusti che vanno naturalmente integrati con una accettabile capacità esecutiva e nel rispetto delle norme di buon senso.
A proposito del prodotto moderno molte volte viene detto che se la barca è stata fatta con quei materiali e in quella maniera anche oggi gli interventi devono essere eguali. Invece di rispondere direttamente facciamo alcuni esempi.
Chi ha un certo numero di primavere da piccolo è stato “fasciato”. Oggi non si fa più. Da giovane comprava i dischi di Mina a 45 giri el’album… grande come una ruota… ora Mina si ascolta sul CD che sta nel palmo della mano.
La prima macchina fu per molti la 500 con quattro freni a tamburo… ora anche le utilitarie hanno i freni a disco.
La pellicola nelle macchine fotografiche sta scomparendo, ma le foto si fanno sempre e anche i professionisti usano il Digitale. Potremmo continuare per molto, ma l’importante è che quanto offriamo non rappresenta un esperimento, un’incognita o una prova singola. Voi non siete la cavia. Non siete l’animale da laboratorio.
Lo facciamo da molto tempo e i risultati sono lì a dimostrare la validità del lavoro.
Ci sono anche due cassette VHS e CD fotografici che illustrano i lavori e le tecniche che proponiamo. Prossimamente seguirà altro materiale video per documentare, meglio, i traguardi raggiungibili da tutti. Per esempio sulla rivista Arte Navale del mese di Ottobre Novembre 2004 appare MIGNON una barca 7 metri S.I. completamente restaurata e protetta con la nostra linea.

1) imbarcazioni a fasciame pag. 12
2) scafi in compensato pag.15
3) considerazioni generali sul legno pag. 16
4) protezione e pulizia del legno pag.17
5) preparazione esterna dello scafo in legno pag.17
6) ruota di prua, di poppa, specchio e chiglia pag.17
7) controllo umidità scafo pag.18
8) ricopertura con legno e vetro pag.19

La rinvergatura pag.19
La rinvergatura vuol dire mettere una stecca di legno tra i “comenti” di due tavole longitudinali. I “comenti” sono stati passati con una fresa perché siano omogenei e le stecche possano essere fatte, facilmente e velocemente, alla pialla a spessore. Il comento viene “pennellato” di C-Systems 10 10 CFS come la stecca, poi alla resina vengono aggiunte le microfibre naturali fino ad avere consistenza di “marmellata”, spalmatela poi dentro il comento e messa la stecca forzandola bene. La stecca sarà qualche millimetro di più della profondità del comento. Per le parti curve “morbide” o quando necessario le stecche saranno fissate con uno o due chiodi alla “traditora” .. di traverso o con dei ponticelli a cavaliere. Per le parti curve “strette” come la ruota di prua e di poppa si procede con la cotonina e C-Systems 10 10 CFS. Il tempo necessario, nel caso di una barca di 10 mt come questo gozzo, mezza giornata per passare i comenti con la fresa, circa 4 giornate per fare la rinvergatura e un’altra giornata per la spianatura definitiva. Questo lavoro vi consegnerà una struttura monolitica eccezionale, una stabilità dimensionale perfetta e una lavorazione da non ripetere periodicamente come avviene nel calafataggio con la stoppa catramata. Il nostro video VHS del fasciame longitudinale mostra chiaramente tutte le fasi di lavorazione.

Sverniciatori pag.22

L'umidità danneggia il legno pag.22

Quanta acqua contiene il legno? pag.23

Gli strumenti per lavorare meglio pag. 24

La convenienza del 10 10 CFS pag. 26

Umidità relativa pag. 27

Osservazioni-considerazioni su C-Systems 10 10 CFS pag. 27

Le Resine epossidiche pag.28

Punto di rugiada, Kappa termico e .. microclima pag.30

C-Systems Steel Blue a flangia e supporto pag. 32
Sulla poppa di questo Motor Yacht è stato “colato” in forma tonda sigillato con plastilina per avere la perfetta inclinazionerichiesta del supporto per il gruppo propulsore con eliche di superficie ARNESON.
In questo caso la potenza installata per ogni motore è di 2.000 CV (circa 1.470 KW)
C-Systems Steel Blue è indicatissimo anche per i supporti motore, per allineamento cavalletti porta asse e ovunque sia necessario allineare una superficie con grande portanza specifica alla compressione per cm quadrato. C-Systems Steel Blue è omologato RINA.

La funzione dello smalto e della vernice pag.32

I problemi della bassa temperatura pag.33

L'importanza della carteggiatura pag.33

Additivi C-Systems e... pag.34

Tabella uso degli additivi C-Systems pag.37

I tessuti per... pag.38

La stuccatura pag. 41

La pittura di sentina era grigia pag.44

Come mai e perché ovvero.. FAQ pag. 45

Videocassette VHS e CD pag.52

Colla Rossa e Colla Bianca pag. 53

SPINNAKER YACHT VARNISH pag. 55

Le temperature di essicazione pag. 59

La stuccatura ...trasparente pag. 59

Le giunzioni del legno pag. 59

Incollaggio della coperta di teak pag. 60
Per l’incollaggio di questa coperta è stata scelta la resina epossidica C-Epoxy Tixo.
C-Epoxy Tixo ha il vantaggio di potere essere mescolata in quantità consistente, di essere perfettamente bilanciata con gli additivi. All’operatore resta il solo compito di mescolare i due prodotti, renderli omogenei di colore e applicare con spatola dentata sulle due parti. C-Epoxy Tixo la trovate sulle più belle, veloci, grandi coperte di barche a vela e a motore costruite in legno, vetroresina, carbonio sia nuove che restaurate. L’incollaggio della coperta con resina epossidica C-Systems 10 10 CFS o come in questo caso con C-Epoxy Tixo significa che il teak non viene messo su “un letto morbido-elastico” che non aggiunge troppa resistenza alla costruzione. Lavorare con C-Epoxy Tixo e C-Systems 10 10 CFS vuol dire aggiungere forza e solidità alla struttura della coperta, formare una giunzione perfetta e monolitica, eliminare i rischi di delaminazione e potere ridurre la struttura a vantaggio della leggerezza mantenendo le stesse caratteristiche meccaniche. Meno peso con pari o maggiore resistenza e affidabilità.

Teak: come ottenere i migliori risultati pag. 61

La sentina trasparente pag. 64

Vetroresina e mantenimento pag. 65

Decolay, pittura per coperta pag. 67

A proposito del gommone pag.68

Il doppio con il triplo a parità di peso, pag. 70

E' più semplice verniciare sul bello pag.70

NAUTILUS pag.71

C-Systems CORE BOND pag. 75
CORE BOND è un sistema epossidico, leggero - peso specifico inferiore a 1- colabile nelle intercapedine delle coperte che“molleggiano” e per riempire i timoni delle barche a vela. In questo caso viene usato per bloccare i perni su cui vanno i candelieri, di un importante Motor Yacht.

Quanto e cosa mi occorre per l'osmosi o rifacimento carena pag. 75

Sempre vicino alla tua barca pag.76

L'abbigliamento pag.76

Kit C-SYSTEMS pag.76

Listino n° 46 Settembre 2004

 

Potete trovare il libretto presso tutti i nostri rivenditori in Italia.

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